Zoagli
La mattina andavo verso sud, salendo per la splendida strada di Zoagli, in mezzo ai pini, con l’ampia distesa del mare sotto di me; il pomeriggio, tutte le volte che me lo consentiva la salute, facevo il giro di tutta la baia di Santa Margherita, arrivando fin dietro Portofino. Questo luogo e questo paesaggio sono diventati ancora più vicini al mio cuore per il grande amore che l’indimenticabile imperatore tedesco Federico III ha avuto per essi; per caso mi trovavo di nuovo su questa costa nell’autunno 1886, quando egli visitò per la prima volta questo piccolo dimenticato mondo di felicità. – Su queste due strade mi venne incontro tutto il primo Zarathustra, e soprattutto il tipo di Zarathustra stesso: più esattamente, mi assalì…
(Friedrich Nietzsche)
Come una appendice troppo cresciuta, dei boschi misteriosi intorno a Chiavari, troviamo Zoagli, una gemma rara dei paesaggi costieri, costellata da scorci che ritagliano un cielo spesso di vetro, da quanto è limpido.
Nel territorio zoagliese sono presenti inoltre diversi percorsi naturali, le caratteristiche “creuze” liguri e mulattiere che permettono, dal centro cittadino, di raggiungere le frazioni e le località del comune. Sentieri che spesso si inoltrano ripidi fra le colline, a picco sul mare, e ci catapultano in realtà rurali che credevamo perse nei secoli prima delle grandi guerre.
Uno dei percorsi più famosi, ricalcante l’antica via Roma, è denominato “dei Cinque Campanili” poiché collega le antiche Chiese frazionarie di San Pietro di Rovereto, Semorile, San Pantaleo, Sant’Ambrogio a quella centrale di San Martino per un totale complessivo di circa dodici chilometri, sempre occhieggiando una buona fetta di mare in mezzo agli alberi.