Varese Ligure
“D’azzurro, alle tre fasce d’argento, alla sbarra di rosso attraversante” (Descrizione araldica dello stemma)
Il borgo di Varese Ligure, in Alta Valle del Vara, è il cuore della “Valle del Biologico”. Sono infatti più di 40 le aziende agricole certificate che conferiscono la materia prima alle cooperative locali per la produzione e la commercializzazione di carni e formaggi di assoluta qualità. Non a caso parliamo del primo comune italiano che ha ottenuto le certificazioni ambientali (ISO 14001 e EMAS) e che nel 2004 è stato premiato dall’Unione Europea come migliore comunità rurale del continente.
Passeggiate, trekking, equitazione, mountain bike, pesca alla trota, prodotti tipici, tranquillità e pure musica classica: è questa la formula magica che Varese Ligure utilizza per la sua offerta di vacanza in puro relax.
Già la strada panoramica che conduce in Val di Taro attraverso il Passo delle Cento Croci, regno incontrastato della Poiana, anche percorsa in macchina è una salutare immersione nella natura viva.
Assolutamente consigliata la visita alla Cooperativa Casearia Val di Vara, azienda produttrice di formaggi e salumi biologici di alta qualità. Basta un assaggio per capire al volo la differenza.
Cucina
Storia
Per quanto concerne la Storia, sappiamo che nel 1161 l’imperatore Federico il Barbarossa concesse il borgo in feudo ai Fieschi. Di origini probabilmente più antiche (l’antico nucleo del Grexino è per alcuni un chiaro toponimo bizantino), l’abitato vide proprio sotto il dominio dei Fieschi la realizzazione dell’intero impianto del Borgo Rotondo e del castello posto a sua protezione.
Proprio all’ingresso del paese sta l’elegante fattura settecentesca di Palazzo Ferrari, la dimora nella cui cappella privata furono celebrate le nozze di Domenico Pallavicini e Luigia Ferrari, figura di donna eternata quale massima icona della transitorietà della Bellezza nella celebre ode del Foscolo A Luigia Pallavicini caduta da cavallo.
Castello dei Fieschi
La nascita di un insediamento non è mai casuale e Varese Ligure deve la sua origine alla posizione strategica posta all’incrocio delle strade transappenniniche dirette verso Parma, in direzione Nord-Est, e verso Bobbio e il Genovesato, in direzione Ovest, sulla via di crinale.
Probabilmente il borgo sorse su di un insediamento di epoca bizantina, poiché resti di quell’epoca sono stati rinvenuti negli scavi effettuati presso il castello dei Fieschi. Ad avvalorare questa ipotesi stanno alcuni toponimi di derivazione greca come il “Monte dei Greci” e il quartiere di Grecino; inoltre Giorgio Ciprio, antico geografo imperiale, ci attesta l’esistenza, nell’area di interesse lunigianese, tra il VI e il VII secolo, di quattro fortilizi posti a costituire il limes bizantino in Lunigiana, tra cui annovera il Kastron Kampsas, identificato dagli studiosi nel sito di Campi, in alta Valle del Taro, sulla via del Monte Gottero.
Varese Ligure fu dominio della potentissima famiglia genovese dei Fieschi, schierata da parte guelfa. La loro presenza è documentata fin dall’inizio dell’XI secolo, quando ottennero l’investitura dall’imperatore Federico I il Barbarossa (1161). I Fieschi esercitarono una decisa supremazia su tutta l’Alta Val di Vara e, pur se tra alterne vicende, ne rappresentò la maggior storia fino al 1547, quando, in seguito al fallimento della congiura contro Andrea Doria, la casata crollò e i suoi domini furono incamerati dalla Repubblica di Genova. Nel 1797 il borgo fu sotto la dominazione francese con Napoleone Bonaparte, per poi essere inglobato nel 1815 nel Regno di Sardegna. Nel 1862 assunse l’odierna denominazione di Varese Ligure e con l’istituzione nel 1923 della provincia della Spezia, fu inglobato in questa amministrazione provinciale.
La struttura del Castello Fieschi è oggi costituita principalmente da due torrioni. Il primo è detto “Torre del Piccinino”, dal nome del capitano di ventura che conquistò il castello per conto dei Visconti e la fece edificare nel 1435; il secondo è detto “Torre del Landi” poiché da questo nuovo possessore fu realizzata nel 1472. Donato di recente dagli ultimi proprietari al Comune, il castello è stato restituito a nuova vita per le attività culturali della comunità varesina.