Sarzana
“Contra lo meo volire Amor mi face amari donna di grande affari – troppo altera, perché lo meo servire non mi por[r]ia aiutari ver lo suo disdegnari – tant’è fera; chè la sua fresca ciera già d’amar non s’adotta, né giorno non anotta – là du pari.” (Paganino da Serzana)
Sarzana, elegante borgo medievale posto al crocevia tra la Val di Magra e i centri storici della Lunigiana, è da sempre “patria” di confine, una realtà conosciuta ed apprezzata sin dal primo millennio in tutto il territorio e non solo, ponte ideale per arrivare alle località marittime, a brevissima distanza, ma anche polo di cultura e importante sito religioso: la città conserva ben due castelli, la Fortezza Firmafede e quella di Sarzanello, antica residenza vescovile
In posizione geografica strategica, Sarzana è un comune della provincia della Spezia, in Liguria, e sorge nella parte terminale del fiume Magra, a pochi chilometri dall’estuario, in un rigoglioso territorio pianeggiante detto “piana di Sarzana”.
Confina a nord con il comune di Aulla e a sud con il mar Ligure, nella sua frazione di Marinella di Sarzana; ad ovest con il più piccolo borgo fortificato di Santo Stefano di Magra ed altri borghi della Valle del Magra, tra cui Vezzano Ligure, Arcola, Lerici e Ameglia, mentre ad est con i comuni di Castelnuovo Magra e Luni, sempre in provincia della Spezia, e con Fosdinovo nella provincia di Massa Carrara. A breve distanza, si trova proprio Carrara, con le famose cave di marmo bianco.
Grazie alla sua posizione, ma soprattutto alla conformazione della cittadina, dagli albori della fondazione Sarzana è cardine di fondamentali vie di comunicazione tra la Toscana e l’Emilia-Romagna e, già in età medievale, diventa sede di ville, importanti quartieri e numerosi monumenti religiosi. Alle sue spalle troviamo la collina di Sarzanello, un rilievo poco più alto di un centinaio di metri, con la omonima roccaforte, nonché i primi percorsi per la catena della Alpi Apuane.
Il comune viene inserito nel Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, e, nei dintorni, è possibile fare visita al borgo di Falcinello e arrivare fino al mare, a Marinella di Sarzana, o visitare gli scavi archeologici di Luni, nel comune limitrofo di Luni.
Sarzana, elegante borgo medievale posto al crocevia tra la Val di Magra e i centri storici della Lunigiana, è da sempre “patria” di confine, una realtà conosciuta ed apprezzata sin dal primo millennio in tutto il territorio e non solo, ponte ideale per arrivare alle località marittime, a brevissima distanza, ma anche polo di cultura e importante sito religioso: la città conserva ben due castelli, la Fortezza Firmafede e quella di Sarzanello, antica residenza vescovile
In posizione geografica strategica, Sarzana è un comune della provincia della Spezia, in Liguria, e sorge nella parte terminale del fiume Magra, a pochi chilometri dall’estuario, in un rigoglioso territorio pianeggiante detto “piana di Sarzana”.
Sarzana
Confina a nord con il comune di Aulla e a sud con il mar Ligure, nella sua frazione di Marinella di Sarzana; ad ovest con il più piccolo borgo fortificato di Santo Stefano di Magra ed altri borghi della Valle del Magra, tra cui Vezzano Ligure, Arcola, Lerici e Ameglia, mentre ad est con i comuni di Castelnuovo Magra e Luni, sempre in provincia della Spezia, e con Fosdinovo nella provincia di Massa Carrara. A breve distanza, si trova proprio Carrara, con le famose cave di marmo bianco.
Grazie alla sua posizione, ma soprattutto alla conformazione della cittadina, dagli albori della fondazione Sarzana è cardine di fondamentali vie di comunicazione tra la Toscana e l’Emilia-Romagna e, già in età medievale, diventa sede di ville, importanti quartieri e numerosi monumenti religiosi. Alle sue spalle troviamo la collina di Sarzanello, un rilievo poco più alto di un centinaio di metri, con la omonima roccaforte, nonché i primi percorsi per la catena della Alpi Apuane.
Il comune viene inserito nel Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, e, nei dintorni, è possibile fare visita al borgo di Falcinello e arrivare fino al mare, a Marinella di Sarzana, o visitare gli scavi archeologici di Luni, nel comune limitrofo di Luni.
Cucina
Uno dei punti di forza della cucina locale è la perfetta combinazione tra mare e montagna, l’unione delle ricette di primi, e salumi, ereditati dalla Lunigiana toscana, con quelle di magro ma gustose della tradizione marinara ligure.
Partiamo con gli antipasti: inimitabili sono le frittelle di baccalà o impastate coi “gianchetti”, ma anche le classiche insalate a base di polpo, seppia o moscardini allietano il momento prima del pasto. Peculiari le torte d’erbi, di riso o varianti prese in prestito dal genovese della Torta Pasqualina, ricca in ingredienti sostanziosi come uova, formaggio, biete e spinaci.
Una ricetta che figura sia negli antipasti che tra i piatti primi, introvabile altrove, è quella dei testaroli, piccoli testi morbidi simili a crespelle, bolliti, da arricchire con sughi e salse, ottimi con il pesto, il quale si accompagna perfettamente, profumatissimo grazie al basilico che cresce spontaneo, alle trofie fatte a mano, da scottare appena appena. Panigacci e piadine cotte a legna, ottenuti dalla lavorazione di farina, acqua e sale, cotti in teglie calde di terracotta, gli sgabei, testi di pasta stavolta fritti e da servire fragranti, sono buonissimi accompagnati coi formaggi e gli affettati; la Val di Magra non ha nulla da invidiare, in questo caso, alle notoriamente fornite Toscana ed Emilia… assaggiate la prosciutta castelnovese o il patè di Sassello per ricredervi.
La focaccia, innaffiata da olio extravergine e cosparsa col sale buono, al massimo condita con un po’ di rosmarino, la focaccia dolce con farina di grano, la pattona e il castagnaccio, forniscono il giusto apporto in energia e gusto.
Ci si riavvicina alla cucina contadina delle prime alture con il minestrone di verdure servito caldo, si incontra la bontà assaggiando la mesciua, arricchita con ceci e legumi, permane il consumo di ortaggi come cavoli, broccoli, pomodori, patate, particolari quelle di Pignone, molto apprezzati in gran parte delle ricette casalinghe carciofi e fagiolini. Piatto tradizionale sono i ravioli con ripieno di erba “borragine”, in bianco o al sugo.
Nelle tavole del sarzanese, e anche grazie alla vicinanza con la cima e la cucina del Cerreto (RE), vera miniera di approvvigionamento per i buongustai, una parte abbastanza importante la fanno i funghi: prataioli, finferli e porcini, consumati sott’olio o saltati in padella, fritti, al forno.
La carne si compone anche di cacciagione ed il territorio favorisce la ricerca delle prede. Sì, dunque, al coniglio e al cinghiale in umido o alla cacciatora, alla gallina faraona ripiena o ad un più povero ma energico bollito. Salumi ottenuti dalla macellazione di carni suine, cinghiale soprattutto, formaggi sapidi o leggeri come la ricotta o la mozzarella di Brugnato, a seconda ancora della stagione, solleticano il palato accostati alle più ricorrenti confetture di frutta, pesche, albicocche e fichi letteralmente “grondanti” sapore, in virtù del salubre clima marino.
Nei secondi a base di pesce ritornano stoccafisso e baccalà, ma non sono da sottovalutare le ricette nate sui pescherecci: acciughe pescate nelle zone delle Cinque Terre e mitili, allevati nel Golfo dei Poeti, da servire ripieni, in umido o scottati con prezzemolo e limone, sono prelibatezze da gourmet. Curiosa associazione della tradizione mare e monti è lo stoccafisso in umido con la polenta, che potrete sicuramente gustare in qualsiasi ristorante tra Pontremoli e il tavolato lunigianese.
Nei dolci, ecco trionfare il castagnaccio, il buccellato, il croccante alle mandorle, le bugie di carnevale o chiacchiere, il budino fatto con uova, latte, zucchero e cotto a bagnomaria. Tradizionale, la famosa Spongata, o Spungata, dolce tondo dalla consistenza, guarda caso, spugnosa, riempito di canditi, marmellata e frutta secca, talvolta arricchito da pinoli o mandorle: lo si trova tutto l’anno, anche se è di preferenza invernale e riadattato a seconda del sapere femminile tra le varie frazioni.
Menzione particolare ai prodotti d.o.p.: l’olio delle vicine colline e il vino vermentino dei Colli di Luni, d’un giallo paglierino, e ottimo accostato a formaggi e piatti di mare.
Ricettività, turismo ed eventi
Nella vicina Luni vi attende l’area archeologica, con il suo anfiteatro romano, un perfetto elisse molto ben conservato, e i rimanenti resti portati alla luce. L’itinerario proposto dalle guide, di solito, si concentra sulle aree più significative della vecchia colonia romana: il Foro, il Capitolium, il tempio dedicato alla Dea Luna-Diana, l’anfiteatro e, infine, lo completa una sosta al Museo Archeologico Nazionale, che custodisce piccoli oggetti di uso comune come vasame, utensili e monete.
Sarzana, per gli appassionati, ha acquistato una certa popolarità in forza delle sue botteghe di antiquariato e delle iniziative ad esso collegate, concentrate, per lo più, tutte in estate. Verso agosto la città ospita la Mostra Nazionale dell’Antiquariato, assieme all’evento Soffitta nella Strada, occasione ghiotta per portarsi a casa un pezzo vintage a pochi spiccioli.
A fine Marzo, in prossimità dell’evento pasquale, si celebra la Fiera delle Nocciole, ricca di stand espositivi, e verso maggio il Festival Musica e Suoni, con laboratori scolastici e rassegna nella Fortezza Firmafede.
Giugno vede i giovani cantanti lirici contendersi il premio Spiros Argiris, mentre da luglio a settembre, condensate a Santo Stefano, Follo, Lerici e Castelnuovo, troverete rassegne, sagre e banchetti gastronomici con prodotti e piatti tipici della tradizione locale per tutti i gusti.
Alla sua dodicesima edizione, il Festival della Mente, unico in Europa dedicato alla creatività, si svolge il primo fine settimana di settembre, col patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e del Comune di Sarzana. Nell’arco di tre giorni, e nelle strutture più belle che abbiamo visto sopra, questo festival propone incontri, workshop, laboratori e spettacoli con artisti, scienziati, filosofi venuti da tutto il mondo.
La festa di Sant’Andrea, apostolo della città, richiama i fedeli a celebrare messa e processione solenne nel periodo di novembre, cominciando a scaldare gli animi già idealmente in fermento per l’approssimarsi dell’evento natalizio.
Se non bastassero antiquariato e leccornie per portarvi a Sarzana, nella vicina La Spezia il recente porto turistico Mirabello seguita ad attirare gente: la sera è tutto un gioco di luci, ed è diventato uno dei massimi centri di riferimento in tutto il Mediterraneo per il turismo di lusso, garanzia di approdo per brevi crociere e curato nell’eccellenza dei servizi. Mette a disposizione oltre 30 negozi, bar, wine bar, ristoranti: realizzato in poco più di due anni, dai lavori di bonifica cominciati nel 2008, votato a un totale rispetto dell’ambiente. Aggiudicatosi la Bandiera Blu 2013 degli Approdi Turistici, il Mirabello si può definire come il cugino più grande di un altro importante porticciolo, quello situato a Bocca di Magra; uscendo dal golfo della Spezia, superata Punta Bianca, all’estremità meridionale del Promontorio del Caprione, è realtà consolidata e oasi di quiete grazie al lungofiume che guarda alla foce e agli approdi comodi ai diportisti.
Come arrivare
VIA AREA
Gli aeroporti più vicini sono il “Galileo Galilei”, a Pisa, distante meno di un’ora, e il “Cristoforo Colombo” di Genova, a un’ora o poco più, raggiungibili entrambi percorrendo l’A12 o servendosi dei collegamenti ferroviari.
In alternativa, i grandi scali di Milano come Linate, Malpensa e Orio al Serio, con il collegamento shuttle da e per Milano Centrale, raggiungono comodamente la nostra bella cittadina in circa due ore di viaggio, lambendo panorami unici attraversati dalla ferrovia.
VIA TERRA
E’ possibile raggiungere Sarzana attraverso l’autostrada A12 Genova-Livorno, uscita Sarzana, oppure attraverso la A15 Parma – La Spezia, imboccando l’uscita la direzione Livorno e poi l’uscita per Sarzana, oppure, ancora, l’uscita Santo Stefano-La Spezia percorrendo un pezzo della Camionabile della Cisa, in direzione Sarzana.
Per chi proviene dalle frazioni vicine, pratica via d’accesso è la S.S.1 Aurelia. Da Parma, utilizzate la S.S.62 del Passo della Cisa, o la S.S.63 del Passo del Cerreto.
Sarzana è altresì raggiungibile dalla Spezia tramite servizi di linea dell’azienda consortile ATC.
In treno, collegamenti ferroviari sono garantiti dalla stazione FF.SS. della Spezia. Sarzana è dotata di una sua propria stazione, ma occorre documentarsi sui percorsi dei treni regionali per restare sempre aggiornati sulle tratte.
VIA MARE
Tramite approdo stagionale, la frazione di Marinella di Sarzana offre collegamenti per l’isola Palmaria di Porto Venere, Porto Venere stessa, i vari borghi di Lerici, Tellaro e le “CinqueTerre”, perfino per Portofino e l’Acquario di Genova. Tutte queste località possono essere raggiunte grazie al battello, con le gite giornaliere o pomeridiane. I trasporti sono gestiti dal “Consorzio Marittimo Turistico 5 Terre-Golfo dei Poeti”. Altri punti di imbarco vicini si trovano a Marina di Carrara, Lerici e La Spezia.
Interessante il porticciolo da diporto di Bocca di Magra nel Comune di Ameglia, a pochissima distanza, immerso nel fantastico patrimonio naturalistico del fiume, collocato vicino a ristoranti, negozi, camping e strutture ricettive. Offre più 256 posti barca, con assistenza all’ormeggio, meteosat, rete wifi e servizi all’avanguardia.
Come spostarsi
Sarzana, percorsa a piedi, la si esplora tutta e non si resta delusi: è relativamente piccola rispetto alle grandi città storiche e medioevali, ma come queste produce cartoline fascinose…, basti pensare alle sue viuzze strette e suggestive, all’interno delle mura quattrocentesche, sormontate da graziosi terrazzini e ringhiere in ferro battuto. Facilmente si intuisce il retaggio comune a Luni, e visitare Sarzana significa innanzitutto fare un viaggio all’insegna delle tradizioni legate alla via Francigena, tra i festival che abbondano in estate, partecipare alle mostre, alle fiere e ai mercati vivaci.
Il centro storico è cresciuto lungo le vie Bertoloni e Mazzini, tra Porta Parma e Porta Romana. Cuore della città é piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il palazzo del Comune.
Quale Borgo medievale, molta della viabilità a Sarzana è preclusa ad automezzi troppo alti o sono frequenti le zone limitate al solo traffico pedonale. Il veicolo ideale per girarla di giorno, prediletto dagli universitari in trasferta da Pisa, è la bici, ma utile la è soprattutto di notte, quando la movida offre validi diversivi tra locali, pub e ristoranti, e bene illumina i selciati, le monumentali piazze circondate da palazzi, calli e carruggi. Nella zona circoscritta alle due Porte si affacciano numerose residenze e chiese, come il palazzo Remedi, il palazzo Podestà Lucciardi, la chiesa di Sant’Andrea, l’edificio sacro più antico e caro alla comunità di Sarzana. Sulla via Mazzini fa sfoggio di sé la cattedrale di Santa Maria Assunta, punto di incontro dei “carobi”, l’intreccio di vie e viuzze del borgo.
In tema di percorsi ciclabili, fuori dalle mura del borgo, dove vi aspetta la Fortezza di Sarzanello, ecco alcune alternative: il tratto Bocca di Magra – Punta Bianca, con tre chilometri di strada asfaltata; il Circuito Colline Sarzanesi, lungo più di venti chilometri; Marina di Massa – Bocca di Magra, sedici chilometri immersi nella natura fluviale, e l’incantevole pista di Montemarcello (Anello), venti chilometri di strada la cui vista panoramica abbraccia il mare a picco.
Da e per La Spezia, i trasporti locali dell’ATC collegano Sarzana e le frazioni vicine con tre linee fisse di autobus, a cadenza minima ogni venti minuti e nella stagione estiva ottimi allacciamenti con le spiagge vicine. È possibile acquistare, a prezzi modici e in qualsiasi edicola, corse per l’intera giornata.
Un po' di storia...
Il nome “Sarzana” appare ufficialmente e per la prima volta associato al Castrum Sarzanae, costruito durante il periodo della conquista romana. All’epoca doveva trattarsi di un piccolo borgo fortificato, sorto dove attualmente troviamo la Fortezza di Sarzanello, e voluto con ogni probabilità per controllare il transito delle vie che andavano al fondovalle. Altri, ritengono il toponimo associato al nome Serrazzana o Sergianum, da un antico colono romano della gente Sergia.
In realtà, come testimonia anche Luni, la zona si popolava già in età neolitica, come documentato dai reperti di alcune statue stele, caratteristiche per i culti del periodo.
Un nucleo abitato di una certa grandezza si andò formando più a valle, in corrispondenza dell’incrocio tra la Via Aurelia e la Via Francigena, solo intorno all’anno mille, nell’areale che sin da allora immetteva verso Parma e Piacenza.
La bonifica delle paludi Versiliesi, la decadenza della vicina Luni provocata dalle incessanti incursioni piratesche e dai cambiamenti geografici generali, furono loro malgrado complici della crescita di Sarzana, che balza alle cronache un paio di secoli dopo, quando Papa Innocenzo III decreta il passaggio della sede vescovile dalla ormai svuotata Luni a Sarzana.
Nel 1270, con la presa del potere della parte ghibellina nella Repubblica Genovese, Nicolò Fieschi, allora posto a governare da Lavagna alla Val di Magra, dovette cedere le terre in suo possesso proprio alla repubblica marinara. È il 6 ottobre del 1306 che troviamo un grande della nostra letteratura coinvolto nella vicende storiche di Sarzana: Dante Alighieri. Il poeta riceve la procura dal conte Franceschino Malaspina, ed il compito di recarsi a Castelnuovo Magra per siglare la pace con il vescovo di Luni, detentore anch’egli, temporaneamente, del potere, da quando, nel 1185, Federico I concesse al vescovo un mandato politico, scatenando le tensioni tra la parte guelfa della chiesa e il relativo dissenso ghibellino.
Il giugno 1316 il vescovo Gherardino Malaspina nomina Castruccio Castracani visconte della diocesi lunense. Castruccio domina dunque la città dal 1314 al 1328; dopo alcuni conflitti, che videro i Pisani, i Visconti, i Genovesi ed i Fiorentini contendersi il dominio di Sarzana, solo gli ultimi, nel 1487, guidati da Lorenzo il Magnifico, ebbero la meglio sui Genovesi. Poi, per mezzo del Banco di San Giorgio e solo infine nel 1562, la città torna a Genova, sotto cui rimane per altri due secoli.
Nel 1815 il territorio viene annesso al Regno di Sardegna, e più tardi al Regno d’Italia dal 1861; Sarzana, sin dal Risorgimento, partecipa energicamente alle lotte per l’Indipendenza.
Durante il secondo conflitto mondiale, come gran parte della regione Sarzana dà il suo contributo alla lotta partigiana, vedendo formarsi gruppi spontanei sulle colline attorno al fiume.
Ad oggi, Sarzana è il centro nevralgico delle iniziative culturali del territorio dell’estremo Levante ligure, distinguendosi non solo per la sua storia, ma anche per la presenza continua di un ricco carnet di eventi “a tema” in ambito turistico e ricettivo.
Natura
Il fiume Magra, alimentato dal torrente Calcandola nel tratto sarzanese, è una delle maggiori attrattive naturalistiche offerte al turista, subito nei dintorni. E’ infatti seguendo le sue anse e le sue colline che possiamo tratteggiare le tappe degli itinerari migliori; il fiume nasce dal Monte Borgognone, al confine tra Emilia Romagna e Toscana, e nonostante il corso breve lo scenario regala scorci molto differenti, diversi tra loro, a partire dagli stagni della vallata, a due passi dai borghi già menzionati, per arrivare al grande bacino sabbioso nell’estuario, alla foce, punto di ritrovo per molte specie di uccelli e ideale, laddove presenti le relative strutture, per una settimana di camping in armonia con la natura. La valle, tutta, si trova a breve distanza dal Golfo dei Poeti e costituisce il cuore dell’antica regione della Lunigiana storica.
A metà della suddetta vallata, nel comune di Luni, il corso del Magra presiede invece a quell’arco di terra noto come “Valle dei Cento Castelli”, regione zeppa di misticismo, casa delle pievi millenarie che si articola da Pontremoli fino ad Ameglia, seguendo il tracciato della Via Francigena, per buttarsi nella Bassa Val di Magra: da qui in avanti, il visitatore viene accolto dal silenzioso litorale delle spiagge della Riviera Ligure dell’estremo Levante, Punta Corvo, Fiumaretta e Marinella di Sarzana le più caratteristiche.
Le spiagge facili da raggiungere, come quelle a Marinella e Fiumaretta, si alternano fra percorsi più complessi. Allegorica è la ripida scalinata – eppure bella quanto un quadro – di Punta Corvo, che presenta lati abbastanza accidentati nell’arrivare al mare. Niente che non s’intenda come una buona camminata vi impedirà di gustarvi i panorami a strapiombo, tra boschi e insenature frastagliate, avvicinabili, dal lato opposto, anche col natante.
La “Bassa” è anfiteatro del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, esteso su 4.320,80 ettari distribuiti nei territori amministrativi di Ameglia, Arcola, Bolano, Borghetto di Vara, Brugnato, Carro, Carrodano, Lerici, Santo Stefano di Magra, Sesta Godano e Vezzano Ligure. Istituito nel 1995, si propone per la tutela e la salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, intervenendo con opere di recupero dove necessario.
L’area fluviale, chiaramente compresa nel parco, alterna coltivazioni e orti, tipici quelli terrazzati, in zone quasi interamente coperte da specchi d’acqua, a più irte alture, allacciando il tratto del Magra e risalendo lungo il fiume Vara fino all’altezza di Ponte Santa Margherita. L’area dei rilievi è rappresentata dalla porzione relativa al promontorio del Caprione, tra Ameglia, Lerici ed Arcola, e tra macchia mediterranea, leccete ombrose e scoscesi dirupi ammantati da pini marittimi, il saliscendi prosegue lungo le propaggini di Punta Bianca (così chiamata per via della presenza di uno spesso strato di calcare bianco).
L’ultima parte del Magra, la preferita dall’avifauna, a livello del mare e con clima temperato, contraddistinta da boschi di salici numerosissimi, guarda al Golfo della Spezia e alla piana alluvionale, dove appunto sorgono Sarzana e la vecchia colonia di Luni. In estate, all’imbrunire e presto all’alba, è possibile imbattersi nelle famiglie di aironi rossi e cinerini divenuti stanziali, mentre non è inusuale, nella zona tra Carro e Carrodano, rimanere incantati di fronte ai panorami montani, tutti quanti ben segnalati dai percorsi dei CAI.
A breve distanza da Sarzana si trova Carrara con le sue vene marmifere che, da 2000 anni, attingendo il materiale direttamente dal cuore delle Alpi Apuane, consentono al visitatore ed al turista di rifarsi gli occhi con visite guidate, in parte lungo il tracciato della ex Ferrovia Marmifera, contando più di cento cave attualmente in attività. Carrara stessa è una meta deliziosa da visitare in primavera, posta a metà strada tra la costa e le tre vallate estrattive di Torano, Fantiscritti e Colonnata.
Una visita alla parte di Parco Regionale delle Alpi Apuane compreso nei territori della Garfagnana, tra Massa e Serravezza, in Versilia, è assolutamente d’obbligo. Allo stesso modo, il Parco dei Cento Laghi in Lunigiana, in un’area costellata da bacini lacustri di origine glaciale, vi regalerà pomeriggi incantati, come tra le malghe alpine ma più vicino e a portata.
Luoghi d'interesse
Nell’interesse dell’architettura, a Sarzana, si contendono il titolo di autentiche bellezze le tre fortezze, i palazzi e le porte cittadine, oltre che, nella sua austera sobrietà, la Pieve di Sant’Andrea.
Esattamente la pieve, il matusalemme della città, costruita sulle fondamenta di una struttura medievale preesistente, è divenuta battistero dal 1204 e sede giurisdizionale del Comune fino al 1300. Nella facciata è possibile osservare il paramento medievale dell’antica chiesa a tre navate, il portone d’ingresso, arricchito con il marmo bianco di Carrara, reca la stella ad otto punte, il “sidus” emblema degli Anziani del comune di Sarzana. All’interno si conservano sculture marmoree del patrono di Sarzana, Sant’Andrea, e dei Santi Pietro e Paolo.
La Cittadella, nota come Fortezza Firmafede, in associazione alla sua più evidente fortificazione militare e tutt’oggi parte integrante della cinta urbana, viene edificata inizialmente con l’aiuto dei Pisani. Fu Castruccio Castracani ad apportare ulteriori modifiche ai sistemi difensivi, ma si perderanno all’arrivo dei fiorentini. La Cittadella che possiamo ammirare ora è stata realizzata sui ruderi della precedente, per ordine di Lorenzo de’ Medici, il quale si è avvalso dei più grandi architetti fiorentini dell’epoca. Poggiata su un corpo di fabbrica principale, di forma quadrangolare, è circondata da sette imponenti torri cilindriche e preceduta dal profondo fossato. L’accesso è dato da un ponte in pietra che conduce al portone principale, finisce nel patio del cortile interno, sormontato dal maschio. Nel secolo scorso, il complesso veniva utilizzato come carcere, oggi resta sede di manifestazioni culturali volute dalla città. La Fortezza Firmafede si può visitare tutto l’anno.
Per gli amanti della storia, a due chilometri dal centro c’è una seconda fortificazione, posta in posizione sopraelevata e sul colle che ne porta il nome: la Fortezza di Sarzanello. Costruita dove originariamente sorgeva Sarzana, castrum ai tempi , con il suo maestoso castello centrale del tutto intatto, la si raggiunge attraversando, anche qui, un piccolo ponticello in pietra. C’è il fossato, e ci sono le fortificazioni. Potete arrivare a Sarzanello attraverso precisi itinerari, due carrozzabili, e uno a piedi, uscendo da Porta Romana e imboccando un sentiero acciottolato in salita.
Il castello della Brina, risalente alla fine del XII secolo, è una postazione difensiva in collina, vicino a Falcinello, che controllava i pellegrinaggi e fungeva da avamposto nella Bassa Val di Magra. Ancora degni di nota la torre circolare, detta “torraccio”, e alcuni ambienti del castello portati alla luce da recenti scavi. Pure se a prima vista il complesso della Brina può sembrare un insieme di rovine, si respira ancora la vita feudale della quale era fulcro, agglomerato centrale atto a raccogliere le case della campagna circostante che non sono più, sostituite da panorami verdeggianti e aree di scavo.
Sarzana stessa, in quanto città, era difesa da una cinta muraria in perfetto stile feudale. Alcuni torrioni ne indicavano le vie d’accesso e, attualmente, ritroviamo il Torrione Testaforte a sud ovest, il Torrione Genovese ed il Torrione Stella a nord, e il Torrione San Francesco a nord est. L’accesso a sud è invece delimitato dalla cosiddetta Porta Romana, mentre dalla parte opposta, percorrendo l’attuale via Mazzini, chiude il cerchio Porta Parma. La Parma è l’anello di congiunzione il Torrione Genovese o di S.Giorgio, nome simbolo della presenza di Genova in città, ed il Torrione Stella.
Tutto questo patrimonio, questa ricchezza di dettagli sopravvissuti ai secoli bui, fanno del centro storico di Sarzana non solo una gioia per gli occhi, ma uno scrigno colmo di meraviglie tematiche, poiché a sua volta, il nucleo si divide in quartieri e nei quartieri si affacciano le ville e i palazzi padronali (solo il palazzo del municipio è in tripudio di elementi rinascimentali) e di piccole frazioni bucoliche andando verso la periferia, su tutte Marinella e San Lazzaro. Due dei maggiori esponenti, a proposito di regge e residenze, sono il Palazzo Magni-Griffi e il Podestà Ricciardi: il primo, risalente al Settecento, si affaccia alla via in stile neoclassico, ed è dotato di un interessante cortile interno; il secondo, recante lo stesso stile neoclassico, appaga la vista caratterizzato da cinque porte con archivolti uguali, mirabile il portone centrale con i battenti originari e la differenza d’altezza notevolmente distinta nei soffitti dei suoi piani, tre in totale, lo rende molto più che caratteristico.
Dintorni
Sarzana riproduce, in un certo senso, la parte meglio conservata di quel cuore illuminato che è stato il Risorgimento italiano, soprattutto a livello regionale, poiché ama investire su iniziative culturali atte a valorizzarne il patrimonio artistico e mai, pare, si è stancata nel farlo. Oltre ad essere ben servita dai trasporti locali, centinaia di alberghi, affittacamere ed agriturismi a gestione famigliare, sparsi per tutta la Val di Magra e l’Alta Val di Vara, si collocano nel centro esatto del suo abbraccio, prossime ai castelli e i panorami storici delle valli pontremolesi e della Garfagnana.
Un borgo da visitare nei dintorni, armati di macchina fotografica, è senza dubbio Ameglia, posta quasi al confine con la Toscana. Sotto questo comune si raggruppano le frazioni di Bocca di Magra, Cafaggio, Fiumaretta e Montemarcello comprese nel parco omonimo, e lo si scopre a poco a poco, vicino sia alla costa di Lerici, a San Terenzo, Tellaro e Porto Venere, via mare, che a Sarzana.
Oltre alla grande parte assunta nel contesto storico delle vicinanze, a testimonianza del quale è stata rinvenuta una necropoli risalente al 300 a.C., balza all’occhio in tutto il circondario amegliese l’impronta romana, ne abbiamo un cenno nella Villa Marittima a Bocca di Magra. Nascendo come villaggio di pescatori, soprattutto a Fiumaretta si tiene saldo l’animo degli antenati attraverso la pesca sportiva e venatoria, accuratamente regolamentata, che vede coinvolti pure i più anziani, molto spesso intenti a riempire il cesto del pesce fino a tarda sera.
La zona è bella da girare anche in automobile, vi consigliamo un break dopo pranzo sulla via che collega Ameglia a Lerici, la provinciale 28: si ammira, attraversato il monte Caprione da Montemarcello e passando sopra Tellaro, il Golfo della Spezia per intero e, nelle giornate particolarmente limpide, il profilo della Corsica.
La cittadina di Sarzana è vanto della Lunigiana, storico territorio di confine, che strizza l’occhio a città quali Massa e Carrara, fino alla provincia della Spezia, complementare tavolozza di colori delle zone turistiche in seno al Golfo dei Poeti ed alle Cinque Terre. Servita ancor meglio, in via di infrastrutture, dalle zone che vanno dall’Emilia alla Lombardia, a un battito di ciglia ci si può ritrovare “a mollo” nell’azzurro mare delle Cinque Terre e collegarsi con tutto il Levante in unico meraviglioso percorso, prolungando il viaggio fino alle perle di Sestri Levante nel Golfo del Tigullio e del Golfo Paradiso.