La Spezia
“Il mare in certi giorni è un giardino fiorito. Reca messaggi il vento. Venere torna a nascere ai soffi del maestrale” (Vincenzo Cardarelli)
La Spezia è una città della Riviera Ligure di Levante, meta turistica per eccellenza e di recente importante scalo crocieristico, affacciata sul bacino dell’Alto Mar Tirreno e al confine con la regione Toscana, sulla destra della foce del fiume Magra.
Con le Alpi Apuane a farle da contrafforte, si trova proprio al centro di un golfo che prende il suo stesso nome, conosciuto anche come “Golfo dei Poeti”, ed è vicina alle Cinque Terre e al Parco Nazionale omonimo, sito dell’Unesco, e a numerosi altri luoghi Patrimonio nell’Umanità, come Portovenere, le relative isole, Lerici con le spiagge di San Terenzo e la città storica di Sarzana.
Costituita da più quartieri, evoluti in lunghezza e distribuiti tra la parte prospiciente il molo, con il suo moderno lungomare, e le colline retrostanti, salendo verso la statale panoramica. Città di “strade larghe e case alte e gialle”, come scriveva Ernest Hemingway da antico borgo marinaro si è ritrovata ad essere polo di importanza internazionale per il turismo di ogni genere e forma.
Il centro fa propri anche i tipici vicoli a serpentina e l’architettura d’un tempo, la quale prosegue accanto alla passeggiata a mare, detta Morin, che s’interrompe verso il grande complesso dell’Arsenale Militare.
Cucina
Come molte delle cucine liguri, quella spezzina impiega ingredienti poveri, con l’utilizzo sapiente di erbe aromatiche. Il condimento principale è l’olio d’oliva a denominazione di origine controllata, e non mancano i vini sapidi, che sono l’emblema del microclima locale: il Cinque Terre DOC, il Lievantu DOC, il Vermentino dei Colli di Luni e lo Sciacchetrà di Riomaggiore, più indicato per i dolci. Vi consigliamo di assaggiarlo con una buona zuppa inglese o, in inverno, con una fetta di squisito castagnaccio.
Tra i primi piatti il più famoso è senza dubbio la mesciua, una zuppa calda fatta di granaglie e servita tiepida; nell’ordine, si continua con il minestrone alla genovese, una zuppa di verdure a volte passate e con l’aggiunta di pasta di piccole dimensioni, i testaroli, “testi” di pasta serviti con pesto o sugo di pomodoro, a volte con il sugo di noci raccolte fresche, la capponada, fatta con pane del giorno prima bagnato in aceto, acciughe salate, cipolle, pomodori, basilico, capperi e un po’ di peperoncino rosso.
Le frittelle di farina di castagne di Villafranca e i panigacci di Podenzana, da servire anche loro con formaggi e salumi, sono il top dell’offerta per quanto riguarda gli antipasti.
Quello che però non troverete mai altrove, non cucinati con la stessa maestria, sono la farinata di farina di ceci, e gli sgabei, una pasta di lievito fritta e servita coi salumi locali.
Inutile dilungarsi sui piatti di pesce squisiti, in primo piano i muscoli – cozze – ripieni o in umido, con la polpa fatta in casa, e le frittelle di bianchetti: qualsiasi ristorante vi potrà offrire un assaggio secondo la sua personale interpretazione della ricetta.
Principe dei secondi è il baccalà, fatto con la polenta o nella versione spezzina, a cui si aggiunge, soffriggendole in un tegame, le bietole e il pomodoro. Cercate al mercato le acciughe di Tramonti, tenere e da mangiare con una spruzzata di limone.
Seppie in umido, brodo di naselli, branzino e orata al forno, con gli odori dell’orto, granchi di fosso alla griglia e in umido e totani ripieni – squisiti quelli di Lerici – coronano le portate.
Molti i prodotti biologici che arrivano dalla provincia, dalle carni, coniglio e pollame su tutti, al latte al vino, tantissima la pasta fatta in casa, sotto forma di trofie, trenette e bavette, o di cannolini da far in brodo, molti i prodotti tipici locali derivanti dalla pesca e dalle coltivazioni di olivi, viti e primizie, che si occupano di sciroppare pesche e albicocche o di mettere sott’olio carciofi, cipolle e peperoni.
Ricettività, turismo ed eventi
L’ampia insenatura che contiene il Golfo della Spezia, allungata da Lerici fino a Portovenere, vale da sola i percorsi in trekking che passano tra boschi e colline, facili da attraversare anche per i più piccini.
Nei pressi dell’Orto botanico di Montemarcello o tra le viuzze dei borghi dell’Alta via dei Monti Liguri, alla Serra o a Pignone, o in bicicletta percorrendo le lunghe piste in riva al mare, dal sarzanese alla Versilia, ci sono momenti di relax per tutti i gusti.
Da Tellaro a Lerici, per esempio, i percorsi tagliano tra uliveti, boschi di cedro e prati incolti, mai perdendo di vista il panorama ombreggiato della costa; le Cinque Terre, a una ventina di minuti in auto dalla Spezia, forniscono vie più sentieri, da quello classico che va da Riomaggiore a Vernazza, o da Manarola a Volastra, con tappa al bellissimo Santuario della Madonna della Salute.
Anche il tour a piedi dell’isola della Palmaria, a Portovenere, è di notevole interesse per gli appassionati, con partenza dall’imbarcadero della Spezia, in battello.
Campiglia, attraversata dalla principali vie escursionistiche della Riviera spezzina, che vanno da Portovenere fino a Levanto, è un must per le serate romantiche: sulla strada collinare, dove un tempo i campigliesi si occupavano dei terrazzamenti, un sacco di sentieri, anche ad anello, portano in diverse aree della zona limitrofa.
Meravigliosa l’area marina di Tramonti, raggiungibile con il sentiero del Persico, segnato con il n.11 nella cartina del Club alpino, a partire dalla località di Acquasanta.
Nei dintorni, raggiungibili in macchina, subito dopo Campiglia e Tramonti e in direzione di Porto Venere, spiccano le vedute di Cadimare, minuscolo borgo di pescatori specializzato nel cucinare ottimo pesce alla brace, e Le Grazie, con un’antica tradizione nell’ambito della cantieristica navale e una piccola baia attrezzata per il diporto delle imbarcazioni.
Nell’entroterra, da Pignone a Carrodano, con i boschi e le aree carsiche, Riccò del Golfo, Sesta Godano, Rocchetta di Vara e Bolano, a loro volta con le pievi e i castelli medievali, vecchissimi centri commerciali arroccati tra torrenti e crinali, vi aspettano per condividere atmosfere tipicamente cinquecentesche, in paesaggi rurali dove l’agricoltura è ancora parte preponderante dell’economia.
Da Ortonovo e Castelnuovo, scendendo per Santo Stefano, si fa il giro dalla parte opposta dello spezzino, fino a Sarzana, cittàd’arte famosa per i ritrovi serali e l’impressionante Fortezza Firmafede.
Anche se natura e contesti peculiari sono confinati nella periferia, la città di La Spezia conserva molte delle sue attrattive storiche. Da via Chiodo, attraversata da tutte le linee ATC, si può visitare via Prione innanzitutto, lunga e stretta come i tipici carrugi genovesi e ricca di vie secondarie, su cui si affacciano le antiche residenze dei marchesi Doria. E’ il cuore dello shopping spezzino, e conta diversi affittacamere a prezzi economici. Abbiamo quindi Piazza Sant’Agostino e Corso Cavour, sede del cuore liberty della città e della chiesetta omonima. Piazza Verdi, al centro, è dominata dal palazzo delle Poste e dalla vicina Villa Marmori, oggi sede del Conservatorio musicale. Di fronte a Piazza Europa, e fatte poche scale, si arriva alla Cattedrale di Cristo Re, superba nella sua pianta circolare di recente costruzione, con la cupola che domina dall’alto tutta la città.
Se da poco è stato inaugurato il Porto Mirabello, verso Lerici vi potrete imbattere in un porticciolo altrettanto ricercato, il complesso di Porto Lotti, che non solo è un luogo di posteggio per yatch e catamarani ma, godendo di una posizione privilegiata per raggiungere ogni punto del litorale, diventa facilmente sede di mirabili attenzioni e di grande cultura per gli armatori. Ospita spesso mostre ed eventi, ed è dotato di tutte le strutture.
Buono a sapersi: La Spezia è anche sagra, sport e buona musica.
A luglio c’è l’Artsenal Festival che ospita personaggi del teatro e della danza fra i più illustri del panorama contemporaneo, richiamando giovani e meno giovani da tutto il Nord Italia, coronato da eventi musicali che andranno avanti fino a estate inoltrata.
Ogni anno, la prima domenica d’agosto vede svolgersi, nelle acque antistanti la passeggiata a mare, il Palio del Golfo. Si tratta di una gara a remi tra tredici imbarcazioni realizzate a mano da artigiani locali, tredici come le borgate marinare coinvolte in questa secolare tradizione remiera.
Il 19 di marzo cade la giornata del patrono spezzino, San Giuseppe, che si festeggia con una fila di bancarelle dislocate per il percorso dei Giardini Storici. Nel percorso, che è assolutamente libero, potrete assaggiare bontà tipiche e non, ma per i veri golosi bisogna aspettare fino a dicembre, quando le migliori specialità gastronomiche del levante vengono convogliate nel Centro Fieristico Spezia Expò (raggiungibile in bus navetta) per una degustazione lunga un sogno.
Collegato sempre al Centro Fieristico, il maggior evento commerciale dell’anno per la città di La Spezia è sicuramente la Fiera Campionaria, a marzo, una delle manifestazioni più importanti e che coinvolge una vasta offerta merceologica e dei servizi, con i maggiori brand della città in esposizione.
Intorno al periodo natalizio, numerose e suggestive nella provincia sono le sedi per le rievocazioni del Cristo degli Abissi, dove gli elementi di spicco dei corpi scelti della Marina Militare ci incantano con le loro iniziative subacquee.
La Spezia consente ai suoi ospiti, oltre a questo, di godere di una stagione autunnale che sfrutta tutti i colori del sottobosco e dell’entroterra, in periodo invernale soprattutto. Vicinissime le piste da sci delle stazioni di Zeri in Lunigiana (l’unica stazione sciistica in Italia dove si può sciare guardando il mare) e di quella del Cerreto, già provincia di Reggio Emilia ma a solo un’ora di auto dal centro città.
Un po' di storia...
Ricca è la storia di La Spezia, senz’altro molto più antica di molte altre cittadine italiane fiorite sulla costa.
Peraltro, indubbiamente unica nel suo genere: di come sia nato il suo nome non si hanno fonti certe, piace agli storici ricondurlo alla funzione ospedaliera che poteva rivestire o, molto più probabilmente, visti i suoi commerci, alla presenza della tassa sul sale, elemento principe fra i generi di prima necessità nelle tavole degli aristocratici e che veniva spedito in tutta Europa.
Nell’Alto Medioevo, entra sotto la giurisdizione dei vescovi di Luni, signori del Golfo, in lotta con le signorie locali discendenti dagli Obertenghi, Vezzano, Lavagna e Da Passano.
L’influenza di Genova comincerà ad imporsi intorno al XII secolo, e solo successivamente La Spezia entrerà a far parte, nel 1273 e dopo una breve parentesi sotto le mire d’ambizione di Niccolò Fieschi, della nuova podesteria di Carpena, fino a diventare sede a sè nel 1343. Al 1407 risalgono gli Statuti del borgo.
Nel 1797 fa parte della Repubblica Democratica Ligure, su diretto decreto dell’allora generale Bonaparte, cominciando il suo vero sviluppo economico e demografico.
Napoleone, che nutriva ambiziosi progetti militari, riconobbe in La Spezia e nella sua nervatura di strade, nel suo contesto ambientale protetto dal golfo, il baluardo marittimo del suo futuro impero, celebrandola, anche dopo la sconfitta, come la città con “il più bel porto dell’universo”.
Quasi un secolo più tardi, sotto la guida di Domenico Chiodo, prende il via il progetto dell’Arsenale Militare, fiore all’occhiello della marina di svariati ettari e comprensivo di quasi tredici chilometri di strade al suo interno, al quale la città si fonde come una vera e propria propaggine vitale, dando lavoro a operai, ingegneri, cartografi.
Qui, La Spezia conosce un altro tipo di popolarità, non meno importante di quella bellica e commerciale: quella del turismo elitario, delle famiglie reali e delle più brillanti menti intellettuali, trasformandosi nell’architettura civile, nell’animo innovatore, nello slancio al futuro.
A cavallo tra il primo e il secondo decennio del novecento, La Spezia conosce anche un inusuale slancio artistico, centro del modernismo e di salotti a sfondo futurista; nemmeno la seconda guerra mondiale, con i suoi bombardamenti, riuscirà a minare lo spirito della Spezia, che sulle montagne del Gottero farà valere le operazioni della resistenza partigiana, portando, nei mesi successivi, la libertà alla città prima ancora dell’arrivo degli Alleati.
Attualmente, La Spezia sta cercando di dotarsi di nuove infrastrutture sia stradali che sociali, sviluppando un’accoglienza verso i turisti e gli investitori oculati mediante quei servizi rimasti poco considerati fino allo scadere del secondo millennio.
Le nuove generazioni stanno capendo l’importanza dell’integrazione europea e lo slancio economico è proteso a colmare i gap del passato per soddisfare le nuove esigenze dettate dalla bellezza della città e dall’ evolversi dei mercati non solo immobiliari, ma su larga scala industriale.
Natura
Quando si soggiorna alla Spezia, è opportuno non dimenticarsi del contesto fuori dal mare.
Degni di nota i Giardini Storici, aperti al pubblico, un piccolo orto botanico nel cuore cittadino, proprio davanti al centro storico di via Chiodo. Al suo interno, dove non mancano panchine per riposarsi, è possibile ammirare esemplari della flora locale come i cedri odorosi del levante.
Per chi non vuole rinunciare al mare, la passeggiata Morin si trova subito lì di fronte, dove aspettano chioschi e punti di ristoro in abbondanza.
La stagione migliore per godersi il clima indulgente della Spezia non è, contrariamente a quanto si pensi, l’estate, ma gli ultimi giorni di primavera prima di questa. Non essendo attrezzata con una spiaggia vera e propria (per i bagni c’è Lerici a dieci minuti e Portovenere ad altrettanti), la città viene vissuta al massimo nei giorni di caldo mite, quando i fiori nei parchi sono un esplosione di colori e le attività commerciali spesso vengono incontro al turista con prezzi ribassati.
Lo stesso beneficio del clima si ottiene anche andando verso l’entroterra, nel percorso che costeggia il monte Alpicella per risalire poi sino al monte Gottero, dove si possono ammirare boschi rigogliosi di carpini e betulle e tutta la serie di biodiversità dell’Appennino Tosco Emiliano, imbattendoci persino in anemoni ed orchidee spontanee.
Vicino ad Arcola, vi aspetta l’Oasi Lipu di S. Genesio, una delle attrattive maggiori per gli appassionati di bird watching, facente parte del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra. Proprio quest’ultimo si occupa di tutelare l’area fluviale comprendente il tratto di fiume Magra che scorre in territorio ligure, dal promontorio del Caprione che, in località Arcola, si spinge verso il mare fino a Punta Bianca: da un lato abbraccia il Golfo della Spezia ed il mare aperto, dall’altro la foce del Magra, la piana di Luni e le Apuane, in un arco di diciotto comuni tra cui Brugnato, Pignone, Santo Stefano Magra e Sarzana.
Immersi nella vegetazione mediterranea, tra macchie di leccio, mirto, imbattendosi nel cisto bianco (Cistus albidus) e nel biancoscpino sul Caprione, di ci si lascia cullare dalla tranquillità delle zone umide, ove nidificano uccelli acquatici, arrivando all’area protetta di Montemarcello, vera gioia per gli occhi. Magnifiche anche le querce da sughero cresciute pressoché indisturbate in direzione delle Cinque Terre.
Nel camminare immersi nel verde, a volte i boschi lasciano spazio ai pascoli e alle alture coltivate a terrazze, finendo così, inevitabilmente, per darvi uno scorcio paradisiaco del Parco Nazionale delle Cinque Terre e del suo mare pulito. Attenzione, tuttavia, a non allontanarsi dai sentieri battuti. Il reticolo di sentieri per gli amanti di questo sport è molto fitto e bisogna informasi bene per non rischiare di perdersi.
Luoghi d'interesse
In piazza Giulio Beverini è possibile fare una visita alla chiesa di Santa Maria Assunta, in realtà più un’abbazia che una chiesa: è forse l’edificio di culto più antico di Spezia. Pur avendo subito il bombardamento della guerra e il conseguente rifacimento, non perde niente del suo fascino cristiano, e della tipica architettura ligure: divisa in ampie navate scandite da colonne, e da due più piccole navate minori, la copertura esterna è a volta, con costoloni in pietra grigia su intonaco giallo chiaro, conferendole quell’aspetto “a bande” caratteristico.
Simile per età e struttura è la chiesa di Nostra Signora della Neve, ubicata in via Garibaldi, molto più bizantina della precedente e sicuramente più ricca nell’uso dei materiali dell’interno in genere e del pulpito, ad opera di Angiolo del Santo, ripartita a tre navate e con soffitto a cassettoni. Anch’essa decorata a fasce alternate, vi si accede per mezzo di una ampia scalinata: uno dei tre portali, quello centrale, ha un protiro riccamente decorato; una coppia di falsi campanili laterali ne completano l’insieme, mentre il campanile vero e proprio si eleva al fondo della fiancata destra, sulla via Napoli.
Nella centralissima Piazza Europa, su una posizione privilegiata, sorge l’imponente Cattedrale del Cristo Re: con una inconfondibile struttura a pianta circolare, protetta da un ampio sagrato, all’interno dodici pilastri delimitano un ambulacro, racchiudendo l’aula centrale che può contenere fino a 2.500 persone. Costruito nel 1929, l’edificio vinse il concorso per la costruzione della nuova Cattedrale, e suo ideatore fu l’architetto Brenno Del Giudice, ma il progetto rimase accantonato fino al 1956, quando venne ripreso e completamente modificato da Adalberto Libera. In sede di realizzazione, l’originale progetto di Libera è stato in parte rivisto da Cesare Galeazzi: nella cripta a volta sono custodite le reliquie di San Venerio, la tomba della mistica Itala Mela e dei primi vescovi della Diocesi.
La Spezia è anche famosa per il suo Museo d’arte Moderna e Contamporanea (CAMeC), ex sede del palazzo di giustizia e riadattato per scenari ed atmosfere alle opere più discusse dell’epoca recente, sito in piazza C. Battisti. Sviluppandosi in altezza e in diversi vani costruiti appositamente per esposizioni e convegni, culmina in due vaste terrazze all’aperto, utilizzate per ospitare le opere in mostra, ma anche per sbirciare la città da una diversa prospettiva; il museo conserva una raccolta del premio del Golfo e le collezioni Cozzani e Battolini.
Oltre a queste, si ammirano lavori di Jacopo Benassi, Cinzio Cavallarin, Mauro Melis, Monica Michelotti, Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Romano Rizzato e Diet Sayler tra i molti: vengono periodicamente organizzate anche altre esposizioni temporanee.
Più piccolo e discreto, e di tutt’altra natura, sulla via Prione si affaccia il museo Amedeo Lia, che prende il nome dal collezionista al quale si devono le maggiori opere donate alla struttura, in esposizione, che spaziano dalle miniature medievali ad una ricca collezione di dipinti seicenteschi.
Storico “castrum” della sezione interna della città, il castello di San Giorgio, con la parte ancora intatta delle sue mura, si impone sull’abitato sopra il colle de Il Poggio, conservando un alone di misticismo proprio delle fortificazioni feudali. San Giorgio è il monumento più emblematico del passato della Spezia: la sua torre è incorporata alla parte più alta della struttura, che oggi dà accesso solo ad una piccola parte delle fondamenta che furono. Nel 1443, il castello subì delle considerevoli opere di restauro con l’aggiunta di un’ala alla parte inferiore del castello, costruita per l’utilizzo delle armi da fuoco; successivo anche il bastione, al fine di rafforzare la difesa: purtroppo non è più visibile, ma recentemente le rovine sono tornate alla superficie nella zona del campus universitario dietro al castello.
Il castello ospita inoltre il museo archeologico Formentini (altrimenti conosciuto come Museo del Castello di San Giorgio), un luogo di incredibile importanza in fatto di reperti preistorici, oltre che casa delle misteriose statue stele. Ubaldo Formentini, da cui prende il nome, viene ricordato poichè direttore della Biblioteca e del Museo Civico tra il 1923 e il 1958, protagonista della vita culturale spezzina, fino a diventare massimo promotore della storia e del costume della gente di Lunigiana.
Per gli estimatori del genere, in viale Amendola il Museo Tecnico Navale si getta nel passato dell’arte marinaresca, e tiene vivo il ricordo di una città indissolubilmente legata al suo Arsenale con la diretta collaborazione dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare. Lo scopo della struttura è mantenere vivo il culto delle tradizioni della Marina, raccogliendo e promuovendo informazioni e vestigia del suo passato di gloria. Attraverso una collezione di anfore romane, modelli di imbarcazioni, uniformi d’epoca e reperti pregiati, come quelli di maggior mole tra i quali la poppa della Stella Polare, il MAS di Luigi Rizzo, il Grillo ed altri, in un viaggio nel tempo tra la guerra e i suoi cimeli e la passione dell’uomo per il mare che non ha età, la nuova esposizione tende ad illustrare al visitatore l’evoluzione della nave e dell’arte marinaresca nel corso degli anni, fino a giungere alla nostra epoca. Il museo è dotato, in più, di oltre 150 modelli di imbarcazioni, dai sommergibili alle torpediniere, prototipi di armi subacquee e antichi modelli di armi d’assalto.
Ma la vera punta di diamante, a La Spezia, è l’innovativo Porto Mirabello, inaugurato nel settembre 2010 dopo una massiccia opera di bonifica, assieme alla costruzione dei relativi pontili. Lo troviamo nella rada tra la Darsena Duca degli Abruzzi e il Porto Mercantile, cresciuto su una penisola artificiale di 40.000 mq e uno specchio d’acqua di 270.000 mq circa, che mantiene inalterata la costa, valorizzandola e dotandola di ogni confort, completandola con ormeggi per imbarcazioni fino a 100 mt e i larghi moli d’attracco, utili per il parcheggio auto in prossimità del posto barca. L’ingresso, con orario d’accesso continuato, è sul versante est, a ridosso del molo frangiflutti che si sviluppa lungo l’asse ponente-levante, a protezione dai venti dei quadranti meridionali.
Il Mirabello offre 407 posti barca, prediligendo un target alto, tutto dedicato ai mega yacht e al luxury style. Mette a disposizione un eliporto per l’atterraggio degli elicotteri, 1300 parcheggi privati e uno staff qualificato per l’attracco e la manutenzione dei natanti ; in sinergia con l’Autorità Portuale di La Spezia sono stai realizzati oltre 700 posti barca per natanti di lunghezza inferiore ai 14 metri, ricavati su 13 pontili galleggianti, situati all’esterno del molo principale. La vicinanza con paesi quali Lerici, Porto Venere, Cinque Terre e Portofino, ma anche alle maggiori isole del Tirreno, lo rende ideale punto di partenza per brevi crociere verso le più affascinanti mete turistiche, toccando Capri, la Costa Amalfitana o lo splendida Porto Cervo in Sardegna.
Il complesso è stato realizzato nel totale riguardo della natura e dell’ambiente, e per questo ha ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu 2013 Approdi Turistici.