Borghetto di Vara
“Scudo rappresentante: un albero di gelso di ampia chioma, che si erge su un campo libero al margine della sponda del fiume Vara; sormontato da una corona e delimitato da due rami di alloro” (Descrizione araldica dello stemma)
Confinante con i comuni di Brugnato, Pignone e Carrodano, Borghetto di Vara è il cosiddetto paesino di fondovalle, così come è stato, a suo tempo, un importante crocevia per viandanti e pellegrini. Nei dintorni si trova Cassana, frazione di case rurali e mulini dismessi attigua al torrente Pogliaschina – che ce lo descrivono ideale per una vacanza all’insegna della pesca.
Eventi e Luoghi d'Interesse
Si respira un’aria di pace e solennità a Borghetto di Vara, quando si raggiunge il complesso monastico intitolato alla Madonna dell’Accola. Relegati nell’aria cimiteriale, cortile e abbazia sono di sicuro fra le testimonianze sacre più antiche in Val di Vara. Di origine carolingia, con la croce longobarda – stemma dei vescovi di Brugnato – inclusa nel rosone della facciata, e il portale ottenuto dalla nuda arenaria, il corpo di questa chiesa guarda allo stoicismo romanico di un tipo di chiese molto antecedenti il Medioevo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, come conseguenza dei bombardamenti che sconvolsero La Spezia, Madonna dell’Accola venne occupata ed adibita a dormitorio per i soldati.
In frazione di Pogliasca, è possibile visitare la chiesa di San Rocco – curiosa la manifestazione di ricoprire con l’uva la statua del santo, che, dopo la benedizione, passa tra i fedeli – e, su un’altura sovrastante il paesino, il dito punta la Chiesa di Nostra Signora del Poggiolo. A L’Ago si ammira il Santuario di Nostra Signora di Roverano, costruito su un edificio preesistente ed ampliatosi, grazie al solito costante afflusso di pellegrini, a metà Ottocento. Viene circondato da ulivi, i quali, inspiegabilmente, fioriscono alla vigilia della natività di Maria.
Pogliasca riempie vie e scantinati, pochi giorni prima di Natale, delle voci, delle luci e dei costumi propri del suo presepe vivente itinerante, voluto dalla Pro Loco, e che lega a sé i menù, rigorosamente rivisitati per l’occasione, di molti dei ristoratori. L’Ago torna e celebra il periodo autunnale attraverso una castagnata a cui, esercenti e commensali senza distinzione, partecipano tutti vestiti con i costumi di una volta. Si possono gustare, oltre alle caldarroste, il prelibato castagnaccio, cotto nei testi.